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I SOFISTI

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I SOFISTI I sofisti possono essere considerati i primi insegnanti a pagamento della storia. Con i sofisti l'esercizio del “sapere” diventa un vero e proprio mestiere, che svolgevano spostandosi da un luogo all'altro in cerca di discepoli. Sofista: dal greco "sapientissimo”, ovvero colui che si intende di tutto lo scibile, possedendo una sapienza ampia ed enciclopedica . MOVIMENTO SOFISTICO L’insegnamento del sofista aveva come scopo la “sapienza”. La sofistica è considerata una sorta di “illuminismo greco”, poiché caratterizzata da un’aperta critica alle credenze e ai miti della tradizione. I sofisti hanno elaborato il primo concetto occidentale di “cultura” , non intesa come un insieme di conoscenze specialistiche ma come la formazione globale di un individuo. La virtù per i sofisti deriva dal sapere. Il movimento sofistico veniva rappresentato da: Protagora che sosteneva il relativismo culturale e morale. Credenze, leggi, costumi e valori, possiedono una validi

ARISTOTELE

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  LA VITA DI  ARISTOTELE  Aristotele nacque a Stagira nel 384 a.C. A diciassette anni entrò nell'Accademia di Platone (Atene), dove rimase per vent'anni, cioè sino alla morte del maestro. Trascorse poi alcuni anni ad Asso, poi a Mitilene e a Pella, sede della corte di Macedonia, dove fu precettore di Alessandro Magno sino alla sua salita al trono. Tornò ad Atene nel 335, e fondò una scuola chiamata “Liceo” nel quale teneva corsi di lezioni in tutte le discipline. Dopo la morte di Alessandro Magno (323), lascia Atene per andare nell'isola di Eubea per mettersi in salvo durante una rivolta antimacedone. Muore nel 322 a.C. Le sue opere sono divise tra quelle destinate alla pubblicazione, che sono andate perdute, e i trattati a uso esclusivo dei suoi scolari riordinate da Andronico di Rodi. Possiamo dividere gli scritti in tre gruppi: l’Organon (gruppo di scritti sulla logica, opere di fisica e filosofia della natura); i quattordici libri della Metafisica (contenent

EROS

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IL MITO DI EROS Quando nacque Afrodite, gli dei si raccolsero a banchetto e tra loro era presente il figlio di Metis, Poros. Una volta finita la cena arrivò Penia che come al solito voleva mendicare. Penia voleva un figlio da Poros, e vedendolo ubriaco nel letto decise di giacquere con lui. Dalla loro unione nacque Eros. Eros era grande demone, un essere intermedio tra il mondo degli dei e quello terrestre che riusciva a far cominciare gli uomini e le divinità. Il mito ci dice che è figlio di un dio, Poros, che rappresenta l"intraprendenza", l"avventura", e di Penia, la "povertà", l"indigenza", il "bisogno". Proprio per questo, Eros è sempre stato povero con una vita molto difficile ma con un carattere coraggioso e temerario. È quindi in mezzo fra la sapienza e l’ignoranza.  

LA METAFISICA

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METAFISICA  Aristotele afferma che “la metafisica studia le cause ed i principi primi, studia l'essere in quanto essere, studia la sostanza, studia Dio e la sostanza immobile”. C’è anche una seconda definizione, forse più importante: la metafisica aristotelica studia l'essere in quanto essere. Aristotele sostiene che esistono tre tipi di scienze ovvero quelle teoriche, pratiche e poietiche. 1) sono la metafisica, la fisica e la matematica. Queste scienze hanno per oggetto il necessario e come scopo la conoscenza disinteressata del vero. 2)sono l'etica e la politica. Queste scienze hanno per oggetto il possibile ed indagano sul modo di agire dell'individuo. 3)hanno, anche loro, per oggetto il possibile e sono le scienze che indagano nell'ambito della produzione di opere ed oggetti. In conclusione, la metafisica è la scienza che indaga le strutture profonde e le cause del reale, che superano i sensi dello studio della fisica. Aristotele chiamava la metafisica

PLATONE

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PLATONE Nato da nobile famiglia, discendente per parte di madre da Solone, sin da giovane ebbe educazione filosofica. In un primo periodo la sua attività fu rivolta a composizioni letterarie, epiche e tragiche. A vent'anni conobbe Socrate, che lo guidò a un contatto con la filosofia. Platone si mantenne a lui fedele per tutta la vita. L'intera sua produzione, lontana dal comporsi in un sistema, volle essere un continuo approfondimento interpretativo della personalità di Socrate, l'interlocutore principale di molti dialoghi e portavoce della filosofia originale di Platone. Già dalla giovinezza parve a Platone che la caratteristica prima del filosofo, il rapporto con la verità, potesse manifestarsi nella vita storica, fecondando e alimentando la politica, che riguarda la vita comune degli uomini. Platone fu tentato di partecipare alla vita politica della sua città, ma ci ripensò dopo tante delusioni e la morte di Socrate. Da allora a Platone fu chiaro che solo un governo

PROTAGORA

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PROTAGORA Protagora fu il massimo rappresentante della prima sofistica. Con Protagora prende consistenza quel pensiero agnostico e illuministico proprio della sofistica, il cui criterio di verità è quello dell'abilità soggettiva indipendentemente da ogni riferimento alla natura delle cose. Nella sua opera Intorno agli dei Protagora afferma che di essi non si può sapere né se esistono né se non esistono, per le troppe difficoltà in cui s'imbatte la conoscenza. Tutte le opinioni sono quindi vere, anche quelle tra loro contraddittorie, e una distinzione tra esse è reperibile solo sul piano della loro funzionalità e utilità pratica: “ tutte le opinioni sono ugualmente vere, però alcune sono più utili e giovevoli e altre meno ”. Ed è qui che si inserisce il magistero del sofista e di Protagora in particolare, il cui compito è quello di far risaltare l'utilità o meno di alcune opinioni. Strumento di questa opera di “persuasione” sono la retorica e l’oratoria tanto quella ch

GORGIA

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GORGIA Nasce a Lentini nel V secolo a.C. e, inviato ambasciatore ad Atene, fa fortuna come maestro di retorica. Sofista, è considerato il fondatore del nichilismo. In senso generale il suo obiettivo è l'ontologia della scuola di Elea, come dimostrano le tre proposizioni che caratterizzano il suo pensiero: 1) nulla esiste 2) se anche esistesse non sarebbe conoscibile; 3) e se anche fosse conoscibile non sarebbe esprimibile. Gorgia dimostra che nulla può esistere a partire dalla constatazione che se l'essere si manifesta nelle forme antitetiche elaborate dai filosofi precedenti, significa che non esiste. La non conoscibilità dell'essere si prova semplicemente mostrando che si possono pensare cose non esistenti e poi generalizzando questa constatazione a tutti i contenuti di pensiero. La non esprimibilità dell'essere si regge sul fatto che, per Gorgia, la parola non ha la capacità di significare qualcosa che sia altro da sé. Da queste posizioni derivano le seguenti c